Leggere non vuol dire solo "decodificare le parole scritte" ma comprendere ciò che c'è scritto.
Questo disturbo specifico si caratterizza da una difficoltà nel cogliere efficacemente il significato di un testo letto.
Non esiste una categoria a parte per questo tipo di difficoltà, i manuali diagnostici (ICD 10 e DSM 5) permettono però l'utilizzo dell'etichetta dislessia in questi casi, anche in assenza di un disturbo della lettura.
Le caratteristiche di questa difficoltà sono:
1) Incapacità nel ricordare le cose appena lette nel testo scritto;
2) Difficoltà nel trarre conclusioni e/o inferenze dal materiale appena letto;
3) Per rispondere a domande sul testo, si predilige l'uso di informazioni di carattere generale piuttosto che quelle presenti nel brano.
Il tutto non è riconducibile a un ritardo mentale o un deficit sensoriale.
Successo scolastico:
Un alunno con queste difficoltà non dovrà rinunciare al suo percorso di studi, ma avrà bisogno di più tempo per lavorare sullo stesso materiale che per gli altri risulterà immediato.
Per questo è importante fornire metodi per insegnare a fare inferenze e trarre conclusioni sui testi e lavorare sulla metacognizione, così da rendere fattibili i compiti richiesti.
Perché non c'è ancora una categoria a sè stante?
Non vi sono ancora sufficienti dati in letteratura per determinare l'indipendenza di questa difficoltà da altri disturbi. Questo è ancora un ambito da approfondire.
Questa difficoltà potrebbe essereindipendente da un disturbo della decodifica? Da un deficit della comprensione verbale? Può dipendere dalle funzioni attentive?
Attendiamo quindi nuovi dati in questo campo, così da sapere come definire questa difficoltà nei successivi manuali e quindi determinare meglio i metodi migliori per affrontarla.
Bibliografia:
- I disturbi dello sviluppo (a cura di Stefano
Vicari e Maria Cristina Caselli ed. il Mulino 2002)
- I DSA e gli altri BES indicazioni per la pratica professionale, CNOP
sabato 30 luglio 2016
domenica 17 luglio 2016
Università e DSA, strumenti per sopravvivere
L'arrivo in università porta con sé il passaggio obbligato
da uno studio eteroregolato a uno autoregolato dallo studente.
L'università dà per scontato che lo studente possieda già
questa capacità, ma non sempre il passaggio è così semplice.
É facile capire in
cosa non riusciamo, si rivela molto più difficile capire i motivi per cui non
si riesce. Entrare in università richiede quindi una riorganizzazione globale
dell'attività di studio.
Le difficoltà che un DSA può affrontare possono essere
aumentate da alcune variabili psicologiche e di
metodo, indipendentemente dalla diagnosi.
Ad esempio:
- insufficiente chiarezza nelle spiegazioni
- bassa autoefficacia
- incapacità di organizzare il tempo
- difficoltà nell'organizzare il materiale molto vasto
Nota bene: non vi è un metodo di studio adatto per tutti,
ognuno deve scoprire il proprio metodo più efficace. Tuttavia, ogni docente
dovrebbe proporre esempi pratici con diversi metodi di studio, così che ogni studente
possa prendere i suggerimenti più utili per la costruzione del "proprio
metodo" personale.
1. GLI STRUMENTI INFORMATICI PER L'AUTONOMIA
Gli strumenti informatici offrono una serie di opportunità
che rendono più agevole e autonomo l'apprendimento. Vi sono però delle pericoli
da non dimenticare se l'utilizzo del programma non viene in modo integrato
all'interno della didattica. La tecnologia può accrescere la motivazione
nell'alunno.
Si potrebbe proporre:
- La produzione di una presentazione power point sul contenuto di un libro, invece che il classico saggio/riassunto;
- Si possono usare le risorse web per riuscire ad apprendere più efficacemente i termini tecnici per un particolare esame;
- Supportare l'utilizzo dei registratori che permette all'alunno di poter riascoltare le lezioni già seguite, potendo quindi integrare schemi e grafici con ciò che non si era compreso a lezione;
- L'utilizzo della sintesi vocale, della calcolatrice e dei programmi di videoscrittura anche e sopratutto durante le prove d'esame.
2. IL TUTOR
È una figura che ha il compito di supportare lo studente nel
suo percorso di studio, permettendo di avere pari opportunità di studio. Il tutor didattico supporta lo studio individuale
favorendo l’autonomia e indipendenza dell’alunno.
Bisogna cogliere le
caratteristiche proprie dell’individuo per poter cogliere le reali necessità.
Può rivelarsi un ottimo strumento per:
- sviluppare e potenziare le abilità di verifica, esercitando quindi la capacità di capire ciò che ha funzionato e non ha funzionato in un dato compito;
- migliorare le abilità di pianificazione e organizzazione del materiale sviluppando un metodo proprio;
- affinare il metodo di studio a seconda della materia da affrontare.
3. LE MISURE DISPENSATIVE ALLE PROVE D'ESAME
Dopo aver studiato a
lungo e lavorato duramente, cercate sempre di fare in modo di essere valutati
il più oggettivamente possibile. Concordate con il docente la ripartizione del
programma d’esame in prove parziali, così da non avere un carico eccessivo che
non vi permetterebbe di raggiungere i risultati meritati. Chiedete il cambio di
modalità della prova d’esame se questa non è quella che vi permette di essere
valutati in modo adeguato. Riuscite meglio o peggio negli esami orali? Le prove
a domande chiuse vi mettono in difficoltà?
Nel caso di prove scritte, chiedete sempre il tempo
supplementare anche se poi non doveste utilizzarlo effettivamente, meglio avere
tempo in più per una correzione e darsi il proprio tempo per lavorare che non
trovarsi stretti.
Il mio consiglio è questo:
L'università è un mondo nuovo quando si arriva, bisogna gestirsi da sè e si rischia di perdersi tra mille sentieri e possibilità. Preparatevi un piano, sarà il vostro filo di Arianna. Trovate i vostri alleati e i vostri strumenti per uscire da quel labirinto e sarete premiati.
Un in bocca al lupo a tutti i DSA che hanno e accetteranno la sfida, fate ciò che vi dà soddisfazione e non potrà andare male.
venerdì 15 luglio 2016
Limiti valicabili
Martedì sono riuscita a portarmi a casa anche l'ultima laurea, è stato un percorso lungo e non senza ostacoli. Tuttavia, al contrario di molte persone che , preoccupate dalla mia diagnosi, temevano non sarei riuscita nei miei obiettivi... Sono arrivata alla fine di questo percorso.
Il miglior alleato per superare le sfide siamo noi stessi e chi decide di sostenerci dandoci gli strumenti e le strategie per sopperire alle piccole difficoltà della vita.
Conoscere i propri limiti non vuol dire rassegnarsi ma ingegnarsi a trovare un modo per superarli, una strategia, uno strumento.
Il miglior alleato per superare le sfide siamo noi stessi e chi decide di sostenerci dandoci gli strumenti e le strategie per sopperire alle piccole difficoltà della vita.
Conoscere i propri limiti non vuol dire rassegnarsi ma ingegnarsi a trovare un modo per superarli, una strategia, uno strumento.
venerdì 8 luglio 2016
FiorenteMente presto diventerà anche una pagina facebook
Sto lavorando per aprire la pagina facebook e renderla il più ricca e interessante possibile. Ci saranno anche alcune grandi novità....
Comprensione del testo, l'abilità dimenticata
In Italia, rispetto ad altri paesi europei, si legge mediamente meno. Questo dato sembra essere riconducibile a difficoltà nella comprensione del testo sia negli adolescenti come negli adulti.
Questa problematica potrebbe essere spiegata da un eccessivo interessa ai programmi e contenuti all'interno delle scuole italiane portando quindi a una minore attenzione allo sviluppo delle abilità trasversali basilari.
La comprensione del testo è un'abilità presente in una moltitudine di attività quotidiane come leggere le istruzioni per montare un mobile, scrivere il curriculum, leggere un bugiardino.
Anche se la maggior parte degli insegnanti ritiene la comprensione del testo come un'abilità essenziale, difficilmente si ritrova una prassi reale in questo verso nelle scuole secondarie.
L'italiano, a differenza dell'inglese, è una lingua in cui una buona capacità di comprensione non è per forza legata a buoni livelli di competenza strumentale. Vi possono essere bambini quindi con alte competenze strumentali della lingua ma con difficoltà nella comprensione e, tuttavia, vi possono essere alunni con difficoltà nelle competenze strumentali e buone capacità di comprensione della lingua.
Tenendo in considerazione gli elementi sovraesposti e con un impegno formale all'interno delle scuole si può migliorare la capacità di comprensione del testo tra gli alunni italiani.
Bibliografia:
-Carretti, Caldarola, tencati, Cornoldi (2014) "improving reaging comprehension in reaging and listening settings: the effect og two training programs cofusing on metacogntion and working memory", british Journal od psuchology.
Questa problematica potrebbe essere spiegata da un eccessivo interessa ai programmi e contenuti all'interno delle scuole italiane portando quindi a una minore attenzione allo sviluppo delle abilità trasversali basilari.
La comprensione del testo è un'abilità presente in una moltitudine di attività quotidiane come leggere le istruzioni per montare un mobile, scrivere il curriculum, leggere un bugiardino.
Anche se la maggior parte degli insegnanti ritiene la comprensione del testo come un'abilità essenziale, difficilmente si ritrova una prassi reale in questo verso nelle scuole secondarie.
L'italiano, a differenza dell'inglese, è una lingua in cui una buona capacità di comprensione non è per forza legata a buoni livelli di competenza strumentale. Vi possono essere bambini quindi con alte competenze strumentali della lingua ma con difficoltà nella comprensione e, tuttavia, vi possono essere alunni con difficoltà nelle competenze strumentali e buone capacità di comprensione della lingua.
Cosa può influenzare la capacità di comprensione del testo?
Qui di seguito vi è un elenco degli elementi da considerare per aiutare gli alunni che sono in difficoltà.- Le conoscenze pregresse, influenza il modo in cui si può cogliere i collegamenti e i riferimenti con cui si elabora il significato del testo;
- La metacognizione, l'insieme delle idee attendibili su ciò che significa leggere e di quali funzioni di monitoraggio del processo sono adeguate allo scopo;
- La memoria di lavoro, consente la selezione delle informazioni rilevanti all'interno del testo e da "tenere a mente" per poi trasformarle e rinnovarle;
Tenendo in considerazione gli elementi sovraesposti e con un impegno formale all'interno delle scuole si può migliorare la capacità di comprensione del testo tra gli alunni italiani.
Bibliografia:
-Carretti, Caldarola, tencati, Cornoldi (2014) "improving reaging comprehension in reaging and listening settings: the effect og two training programs cofusing on metacogntion and working memory", british Journal od psuchology.
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