mercoledì 29 giugno 2016

Dislessia e pensiero divergente

Il  pensiero divergente, inteso come la spinta a pensare e comportarsi  diversamente da come la maggior parte delle persone fa, permette di produrre qualcosa di nuovo e unico.

Le persone con dislessia sembrano propense a pensare in modo creativo, ma perchè? 
Vi sono tre posizioni principali:

1) Alcuni sono dell'opinione che questa caratteristica sia attribuibile a una marcata attitudine nel formare rappresentazioni mentali visive, caratteristica correlata alla creatività.

2) Un'altra posizione collega la creatività all'utilizzo di strategie d'elaborazione globale, percependo quindi prima l'insieme nella sua totalità.

3) L'ultima posizione sostiene che i soggetti con dislessia evolutiva, avendo difficoltà con il codice verbale che è il principale canale con cui vengono diffuse le idee consolidate, abbiano una spinta ad utilizzare modi non convenzionali di pensare.

Qualsiasi sia il meccanismo alla base, rimane comunque assodato che la continua necessità di escogitare strategie per compensare e superare i propri punti di debolezza incoraggia maggiormente a ricercare soluzioni personali, favorendo quindi il pensiero divergente.

Vi sono diversi studi in letteratura che mostrano la presenza di caratteristiche cognitive che possono rivelarsi  proficue.

alcuni esempi:

- in uno studio condotto in classi delle scuole medie, alunni con dislessia avevano una maggiore propensione a formare combinazioni inusuali tra diversi elementi.

- Adulti con dislessia sono più capaci nell'individuare usi non convenzionali con oggetti d'uso comune.

La dislessia non è soltanto una fonte di ostacoli, se si ha il giusto atteggiamento e si lavora si sulle difficoltà ma sostenendo le capacità e le caratteristiche individuali, una diagnosi può diventare una fonte di resilienza (capacità di riorganizzare positivamente la propria vita dinanzi alle difficoltà).

Perché quindi non utilizzare il pensiero divergente nelle attività da proporre in classe per rinforzare e motivare il piacere della lettura?


Bibliografia:

- "Io penso creativo: valutare e potenziare gli aspetti creativi del pensiero", Giunti

- "Visual Learning and the brain: immplications for Dyslexia" Matthew H. Schneps, L. Todd Rose, and Kurt W. Fische.

- "Dyslexia linked to talent: Global visual-spatial ability". Brain andLanguage.

- "Reading and dyslexia: visual and attentional processes", 1999, Everatt et al.

-"Gli studenti con dislessia sono creativi?" Manzoli S., Cancer A.

Per gli insegnanti: "Sviluppare il pensiero flessbile. Percorsi interdisciplinari nella scuola primaria", Erickson.






mercoledì 22 giugno 2016

La musica migliora le capacità di lettura nella dislessia?


Il ritmo è una caratteristica presente in molte attività, la lettura, i compiti motori e ovviamente le attività musicali.
Alcuni studi in letteratura evidenziano come oltre alle difficoltà di lettura e di motricità fine, le persone con dislessia evolutiva abbiano anche delle difficoltà nel sequenziamento temporale e di sincronizzazione. Partendo da questi dati si è studiato quindi l'effetto delle attività musicali sulle abilità di lettura. I risultati suggeriscono che suonare uno strumento migliorerebbe le abilità di lettura se le attività di lettura sono ovviamente affiancate agli esercizi logopedici.

Per esempio,  in un compito di spelling erano visibili migliori risultati se al bambino viene insegnato a toccare il numero di sillabe in una parola; io stessa ho iniziato a utilizzare e utilizzo ancora oggi questo metodo per riuscire a trovare nelle parole le doppie o alcuni suoni che trovo difficili da individuare.
Anche il canto sembrerebbe un modo naturale di rallentare i segnali vocali e potrebbe dimostrarsi utile per i bambini dislessici.
È ben noto che la conoscenza dei bambini di filastrocche, un'attività di canto ritmico,  è fortemente collegata alla loro consapevolezza fonologica.

Aver iniziato a suonare uno strumento da piccola mi ha aiutata a trovare nuove strategie con cui affrontare le difficoltà di ogni giorno legate alla mia diagnosi. C'è molta ricerca ancora da fare sull'argomento ma per i dati che sono disponibili fino ad ora, questo dato sembra essere confermato.
Suonare uno strumento è stato per me un'occasione di messa in discussione dei limiti che mi erano stati posti fino a quel momento, imparare a leggere uno spartito è come imparare una nuova lingua dove però non devi leggerla ma pronunciare i suoni con le dita.

Sono presenti diversi programmi basati sulla musica, sopratutto nei paesi anglofoni e sono costruiti tenendo conto anche possibili difficoltà di concentrazione, di sequenziamento, della coordinazione motoria e di memorizzazione. Alcuni degli approcci educativi sono: Growing with Music (Stock and Maddocks, 1992), Johansen Sound Therapy (Johansen, 2000) e Ladders to Literacy (O’connor et al., 1998).

Riferimenti bibliografici:

-Music training increases phonological awareness and reagind skills in develpmental dyslexia. A randomized control trial.  Flaugnacco, Lopez, Terribili.

- Flaugnacco, E., Lopez, L., Terribili, C., Zoia, S., Buda, S., Tilli, S., Monasta, L., Montico, M., Sila, A., Ronfani, L., & Schon, D. (2014). 52  Rhythm perception and production predict reading abilities in developmental dyslexia. Frontiers in Human Neuroscience

-Goswami, U. (2011). A temporal sampling frame work for developmental dyslexia. Trends in Cognitive Sciences, 15(1), 3-10

-Rosen, S., & Manganari, E. (2001). Is there a relationship between speech and nonspeech auditory processing in children with dyslexia? Journal of Speech, Language and Hearing Research, 44, 720-736.

-Stocks, M. and Maddocks, A. (1992) Growing with Music. Longman Group, Harlow, Essex.

-Thomson, J. M., Fryer, B., Maltby, J., & Goswami, U. (2006). Auditory and motor rhythm awareness in adults with dyslexia. Journal of Research in Reading, 29(3), 334-348.