domenica 20 agosto 2017

Dislessia e ansia


 A prima vista
  • Non è raro che i bambini con dislessia provino ansia.    
  •  I bambini con dislessia possono sentirsi ansiosi perché non riescono a comprendere perché la lettura sia così difficoltosa per loro. 
  •  L'ansia legata alla lettura può influire sul modo in cui si sentono quando si approcciano allo studio.

I bambini sanno quanto sia importante la lettura. Lo sentono dire dai genitori e insegnanti sin da piccoli. Quindi, quando i bambini incontrano difficoltà in questa abilità, possono presentarsi problemi d'ansia. Nella maggior parte dei casi, l'ansia si presenta limitatamente alle situazioni che implicano la lettura. Ad esempio la lettura di un menu oppure il dover leggere un testo in classe.
A volte, i bambini con dislessia e altri disturbi dell'apprendimento possono sviluppare un problema d'ansia più rilevante.   

Come la dislessia può causare stress e ansia

I bambini con dislessia spesso hanno paura di ciò che potrebbe succedere quando devono affrontare compiti che implicano la lettura. Possono avere paura di fallire, di essere giudicati o sentirsi in imbarazzo. Possono affrontare momenti di sconforto in cui temono che non impareranno mai o che non riusciranno in nulla a causa delle loro difficoltà.

Queste emozioni negative sono comprensibili. Con la comprensione e il giusto supporto da parte della famiglia e della scuola, i bambini possono superare questi timori abbastanza rapidamente.

Ma quando i bambini affrontano molti momenti stressanti, le emozioni possono accumularsi e così l'ansia può diventare un ostacolo maggiore.

Quando la dislessia causa stress e ansia 
 
I bambini con dislessia sono intelligenti quanto i loro coetanei. Ma devono affrontare più stress quotidiani a causa delle loro sfide.

Spesso devono affrontare lotte e difficoltà a scuola. A volte bisogna lottare per il rispetto dei propri diritti. L'ansia legata alla lettura può influenzare il modo in cui si sentono quando si approcciano allo studio. Questa visione negativa può riversarsi anche sulla vita quotidiana.
Dopo un po', lo stress continuo non riguarda più solo il presente. Invece di sentirsi ansiosi solo quando succede qualcosa, i bambini possono iniziare a preoccuparsi in anticipo di ciò che potrebbe succedere.

Per evitare la possibilità di fallire, possono cercare d'evitare nuove sfide. Possono rinunciare a provare a svolgere compiti e attività quando diventano più complesse, o rinunciare fin dall’inizio senza provare.

Quando si soffre d’ansia, la preoccupazione e le paure si estendono a tutti gli aspetti della vita. Si possono iniziare a temere eventi quotidiani e preoccuparsi eccessivamente su tutto ciò che potrebbero andare storto.



La dislessia non porta necessariamente ad un disturbo d’ansia, ma possono presentarsi assieme. Secondo uno studio recente, quasi il 29 % dei bambini con D.S.A. hanno un disturbo d'ansia.

Cosa puoi fare?

Ci sono molte cose che puoi fare per aiutare e sostenere tuo figlio se sta affrontando un problema d’ansia

·         Conoscere i segni dell'ansia. I bambini possono mostrare sintomi diversi a diverse età.
·         Aiutalo a capire cos’è la dislessia e cosa non è. La dislessia non ha nulla a che fare con la pigrizia o l'intelligenza. Spiega al tuo bambino che esistono strategie e strumenti che può utilizzare per aiutarsi.
·         Aiutalo a anticipare e distogliere situazioni stressanti. Domani il giorno in cui ha bisogno di leggere ad alta voce in classe? Fate un brainstorm sulle strategie che possono aiutarlo ad affrontare la situazione. Discutete anche con gli insegnanti di come poterlo sostenere a scuola, quali strategie e strumenti fargli adottare.
·         Cerca aiuto professionale. Se l'ansia del tuo bambino impedisce di imparare o funzionare, parlare con un professionista circa la possibilità di un disturbo d'ansia.

Concetti chiave


1.      Assicurare al tuo bambino tutti gli strumenti compensativi necessari per la lettura e l'apprendimento è un ottimo modo per eliminare l'ansia.
2.      Dopo aver compreso a pieno cos’è la dislessia spiegate al bambino cos’è e cosa non è la dislessia. Ciò può ridurre l'ansia dandogli un maggiore senso di controllo.
3.      Se pensi che il tuo bambino possa avere un disturbo d’ansia è bene che ti rivolga ad uno psicologo e all’equipe che ti ha seguito durante l’iter diagnostico.


giovedì 27 luglio 2017

Ansia da matematica Vs discalculia: segni a confronto

A prima vista:

  •  Sia discalculia che ansia della matematica possono influenzare  negativamente i risultati ottenuti in matematica.

  •      Possono presentarsi in modo simile e un bambino può lottare anche contro entrambi.

  •      La comprensione della differenza può aiutarti a rispondere meglio alle sfide di tuo figlio.

 La discalculia è un disturbo specifico dell'apprendimento, le sfide che porta si presentano ovunque: nelle attività quotidiane, durante i compiti a casa, le verifiche. I bambini discalculici hanno difficoltà nelle competenze legate alla matematica. Possono avere difficoltà a contare e ad apprendere fatti/nozioni legate alla matematica. Possono avere anche difficoltà nel comprendere il concetto di "di più" o "di meno". Potrebbero lottare e impegnarsi molto per cercare di ricordare un numero di telefono o per tenere a mente i risultati mentre stanno facendo sport. 

A volte, queste sfide possono rendere i bambini con discalulia ansiosi di dover svolgere delle attività legate alla matematica. Ma la discalcolia non è la stessa dell'ansia matematica.

L'ansia da matematica può far sì che i ragazzi si interroghino sulle loro abilità matematiche, anche se hanno delle buone abilità. Anche se non è un disturbo specifico  dell'apprendimento, può certamente influenzare il modo in cui ci si approccia alla matematica. 

Quando i bambini sentono la pressione di dover mostrare ciò che sanno o si preoccupano che possano fallire, l'ansia li può portare davvero ad avere dei cattivi risultati. Questo è particolarmente vero e chiaro quando si tratta di verifiche o interrogazioni, perché i risultati si traducono in un voto. 

La discalculia e l'ansia da matematica sono diverse, ma i segni e le difficoltà possono sovrapporsi. Ed è possibile incontrare un bambino abbia entrambe.

Questo elenco può aiutarti a capire meglio cosa sta succedendo al tuo bambino. 
 


Si può pensare  facilmente alla discalculia e all'ansia da matematica come la stessa cosa, soprattutto perché i segni possono sembrare simili  Potrebbe essere utile pensarci in questo modo:
Approcciarsi alla matematica con la discalculia è come fare escursioni con una caviglia un po' debole. 
Approcciarsi alla matematica con l'ansia da matematica è come essere un escursionista fisicamente in salute ma che preoccupandosi di ciò che potrebbe succedere se cercasse di salire fino in cima. 

Sapere cosa sottende la difficoltà di un bambino con la matematica consente di intervenire nel modo migliore. 



CONCETTI CHIAVE

  • La discalculia è un disturbo specifico dell'apprendimento che influenza le competenze matematiche come il conteggio, il richiamo di fatti matematici e la comprensione di concetti matematici.

  •      L'ansia da matematica è una difficoltà emotiva che coinvolge il dubbio e la paura di fallire.

  •      Entrambi possono creare difficoltà nello svolgere le prove e portare i bambini a cercare di evitare di seguire le lezioni di matematica.

lunedì 22 maggio 2017

Disturbo dell'apprendimento non verbale e difficoltà visuo-spaziali


Esiste un sottogruppo di bambini molto competenti nell'area verbale ma in difficoltà nell'area visuospaziale. Questi bambini possono incontrare difficoltà d'apprendimento e d'adattamento che richiedono particolare attenzione. Ancora oggi, nonostante si sia iniziato a parlare dal 1967 di questo difficoltà ( Johnson e Myklebust 1967), i manuali diagnostici non includono ancora questo disturbo ma la comunità scientifica si sta muovendo in questa direzione.

Quali sono le caratteristiche del disturbo non verbale? 


La comunità scientifica si sta interrogando su quali siano le caratteristiche principali del NDL (Non verbal Learning Disorder). Al momento, Mammarella e Cornoldi hanno individuato 5 criteri principali per identificare  le difficoltà di questi bambini: 

  • Un  profilo basso d'intelligenza visuo-spaziale ed un livello relativamente buono del Quoziente di Intelligenza verbale.
  • Difficoltà visivo-costruttive e della motricità fine;
  • Difficoltà nell'area della matematica anche se vi è una buona abilità di lettura;
  • Una piccola memoria di lavoro spaziale;
  • Difficoltà emotive e sociali, su questo punto attualmente la comunità si sta interrogando se debba essere incluso o meno. Le difficoltà emotive e sociali potrebbero derivare da anni di mancata diagnosi e frustrazione che porterebbero il bambino a ritirarsi lentamente dalle relazioni e a provare ansia/depressione. Questo criterio potrebbe dunque non rivelarsi saliente per una corretta diagnosi.
Le difficoltà di questi bambini vengono viste solo più tardi all'interno della scuola e della famiglia, questo perché vi è maggiore attenzione alle difficoltà linguistiche e si tende a dire che le difficoltà in altri domini "verranno recuperate con il tempo", perdendo così la possibilità d'aiutare precocemente questi bambini e di permettergli di comprendere che queste non sono colpa loro. 

Disturbo dell'apprendimento non verbale a scuola

Le difficoltà che presentano questi bambini di solito non sono focalizzate in un solo compito, come invece possiamo vedere ad esempio la dislessia che presenta difficoltà principalmente nella lettura. Le difficoltà sono osservabili:
  • Nell'aritmetica, nella geometria e nelle scienze. 
  • Difficoltà nel disegno, nella scrittura a mano.
  • Difficoltà nella coordinazione grosso-motoria: scarso equilibrio, goffagine, problemi in palestra o negli sport. 
  • Scarsa abilità nel pianificare, prendere decisioni, organizzare il pensiero, controllare gli impulsi, stabilire priorità. 
  • Difficoltà a individuare la posizione delle cose nello spazio, difficoltà di orientamento, cattiva memoria visiva, cattiva percezione spaziale. 
  • Difficoltà a capire la relazione tra le parti e il tutto, incapacità di avere una visione globale, pensiero rigido e incapacità di generalizzare
Strategie e strumenti
 
La regola d'oro con questi bambini è:  utilizzare sempre la verbalizzazione che rappresenta il loro  punto di forza. Questosignifica trasformare le informazioni non verbali in parole.
In qualunque tipo di attività è essenziale verbalizzare col bambino quello che si sta facendo, suddividere il compito in piccole sequenze e fornire strategie per semplificare il lavoro.

Prendiamo, per esempio, il completamente di un puzzle: l’insegnante aiuterà il bambino verbalizzando le varie operazioni da compiere. “Prima completiamo gli angoli. Cosὶ il compito è più facile. ecc.”

Una buona diagnosi, sopratutto se precoce, è il miglior intervento per aiutare questi bambini. Conoscere il profilo di funzionamento permette di delineare un intervento tagliato a misura sulle sue necessità. Fino ai 7-8 anni è utile ed indicato un intervento psicomotorio, in seguito si consiglia di lavorare sulle abilità visuospaziali, sulle funzioni esecutive con specifici training di potenziamento. Un lavoro precoce aiuta anche a prevenire la comparsa delle difficoltà emotive e sociali. 


 Bibliografia di riferimento:

venerdì 21 aprile 2017

Il dettato: ostacolo o risorsa?

Il dettato, utilizzato abitualmente per insegnare a scrivere, può diventare un ostacolo per i bambini con possibili difficoltà scolastiche. 


Osservando i quaderni dei bambini possiamo vedere diversi tipi di dettati, differenti per tipo di classe e obiettivi che si pongono. Il dettato è un tipo di attività che occupa molto tempo sopratutto durante i primi anni di scuola ma può essere fonte di preoccupazione per gli alunni che potrebbero avere difficoltà di scrittura. Per questo motivo voglio riflettere sull'effettive opportunità e limiti di questo tipo di compito.

Nelle classi prime possiamo vedere dettati sistematici di sillabe,  di parole che tuttavia tolgono alla scrittura la sua funzione comunicativa e arrivare in fine ai  dettati di frasi. 
Vengono insegnati attraverso queste attività i processi riguardanti le componenti meccaniche della grafia e quelle linguistiche dell’ortografia.

Il dettato sembra una buona pratica se lo scopo è esercitare i bambini nelle componenti strumentali da automatizare,  non lo è per sostenere lo sviluppo delle componenti centrali della scrittura  dell’espressione scritta.

In italiano  il dettato di parole o di frasi non è la semplice corrispondenza fonema-grafema, vengono richieste competenze grammaticali per scegliere come scrivere parole omofone ma non omografe, un esempio è  “a” con o senza “h”. Questa componente è meno importante rispetto ad altre lingue meno limpide (ad es. l'inglese).

Di solito il dettato può essere un'attività piacevole e non stressante per la maggior parte dei bambini ma in alcuni casi può diventare una fatica per la lentezza del tratto grafico o nel recuperare i grafemi necessari e obbligano questi alunni a rincorrere la voce dell'insegnante nel tentativo di non perdere pezzi. Per questi bambini, che cercano di adattarsi e soddisfare le richieste scolastiche, scrivere può diventare fonte di grande frustrazione.

Il dettato può essere un compito positivo ma:
  •  è necessario porre molta attenzione sull'obiettivo che ci si pone con quel compito
  • scegliere accuratamente i tipi di testi che dovrebbero essere interessanti e brevi
  • deve essere integrato con altre forme di scrittura
  • bisogna porre attenzione ai bambini che mostrano difficoltà in questo tipo di compito.

martedì 10 gennaio 2017

Iscrizioni scolastiche 2017-2018 SOLO online

Ormai è tempo di iscrizioni per l'anno 2017/2018, dal 9 gennaio è possibile registrarsi attraverso l'apposito sito                               
(www.iscrizioni.istruzione.it ) e da lunedì 16 gennaio sarà possibile scegliere la scuola.
Le iscrizioni saranno solamente online, tranne per la scuola dell'infanzia in cui la modalità è ancora cartacea.
- sarà possibile scegliere fino al 6 febbraio ore 20:00;
- il rinnovo per gli anni successivi al primo avverrà in automatico;
- l'iscrizione è obbligatoria per la scuola statale non per le paritarie;

Avete già le idee chiare su quale scuola scegliere?

Il Miur ha messo a disposizione delle famiglia e degli studenti il sito "scuola in chiaro" ( http://cercalatuascuola.istruzione.it/cercalatuascuola/ ) per aiutare nella scelta, per avere informazioni sui curricolo, sugli orari e sull'istituto in generale.

BUONA SCELTA!