L'arrivo in università porta con sé il passaggio obbligato
da uno studio eteroregolato a uno autoregolato dallo studente.
L'università dà per scontato che lo studente possieda già
questa capacità, ma non sempre il passaggio è così semplice.
É facile capire in
cosa non riusciamo, si rivela molto più difficile capire i motivi per cui non
si riesce. Entrare in università richiede quindi una riorganizzazione globale
dell'attività di studio.
Le difficoltà che un DSA può affrontare possono essere
aumentate da alcune variabili psicologiche e di
metodo, indipendentemente dalla diagnosi.
Ad esempio:
- testi complicati
- insufficiente
chiarezza nelle spiegazioni
- incapacità di
organizzare il tempo
- difficoltà
nell'organizzare il materiale molto vasto
Nota bene: non vi è un metodo di studio adatto per tutti,
ognuno deve scoprire il proprio metodo più efficace. Tuttavia, ogni docente
dovrebbe proporre esempi pratici con diversi metodi di studio, così che ogni studente
possa prendere i suggerimenti più utili per la costruzione del "proprio
metodo" personale.
1. GLI STRUMENTI
INFORMATICI PER L'AUTONOMIA
Gli strumenti informatici offrono una serie di opportunità
che rendono più agevole e autonomo l'apprendimento. Vi sono però delle pericoli
da non dimenticare se l'utilizzo del programma non viene in modo integrato
all'interno della didattica. La tecnologia può accrescere la motivazione
nell'alunno.
Si potrebbe proporre:
- La produzione di una presentazione power point sul contenuto
di un libro, invece che il classico saggio/riassunto;
- Si possono usare le risorse web per riuscire ad apprendere
più efficacemente i termini tecnici per un particolare esame;
- Supportare l'utilizzo dei registratori che permette
all'alunno di poter riascoltare le lezioni già seguite, potendo quindi
integrare schemi e grafici con ciò che non si era compreso a lezione;
- L'utilizzo della
sintesi vocale, della calcolatrice e dei programmi di videoscrittura anche
e sopratutto durante le prove d'esame.
2. IL TUTOR
È una figura che ha il compito di supportare lo studente nel
suo percorso di studio, permettendo di avere pari opportunità di studio. Il tutor didattico supporta lo studio individuale
favorendo l’autonomia e indipendenza dell’alunno.
Bisogna cogliere le
caratteristiche proprie dell’individuo per poter cogliere le reali necessità.
Può rivelarsi un ottimo strumento per:
- sviluppare e potenziare le abilità di
verifica, esercitando quindi la capacità di capire ciò che ha funzionato e non
ha funzionato in un dato compito;
- migliorare le abilità di pianificazione e organizzazione del materiale
sviluppando un metodo proprio;
- affinare il metodo di studio a seconda della materia da affrontare.
3. LE MISURE
DISPENSATIVE ALLE PROVE D'ESAME
Dopo aver studiato a
lungo e lavorato duramente, cercate sempre di fare in modo di essere valutati
il più oggettivamente possibile. Concordate con il docente la ripartizione del
programma d’esame in prove parziali, così da non avere un carico eccessivo che
non vi permetterebbe di raggiungere i risultati meritati. Chiedete il cambio di
modalità della prova d’esame se questa non è quella che vi permette di essere
valutati in modo adeguato. Riuscite meglio o peggio negli esami orali? Le prove
a domande chiuse vi mettono in difficoltà?
Nel caso di prove scritte, chiedete sempre il tempo
supplementare anche se poi non doveste utilizzarlo effettivamente, meglio avere
tempo in più per una correzione e darsi il proprio tempo per lavorare che non
trovarsi stretti.
Il mio consiglio è questo:
L'università è un mondo nuovo
quando si arriva, bisogna gestirsi da sè e si rischia di perdersi tra mille
sentieri e possibilità. Preparatevi un piano, sarà il vostro filo di Arianna.
Trovate i vostri alleati e i vostri strumenti per uscire da quel labirinto e
sarete premiati.
Un in bocca al lupo a tutti i DSA che hanno e accetteranno
la sfida, fate ciò che vi dà soddisfazione e non potrà andare male.